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Di origine parmense e formatosi al Regio Istituto di Belle arti di Parma, Amedeo Bocchi viene fin da giovanissimo avviato alla carriera artistica. Dopo un primo periodo di studi, su consiglio del suo insegnante, si trasferisce a Roma dove frequenta la Scuola del Nudo.
L’ambiente artistico vivace di Roma lo porta ad entrare in contatto con artisti come Giovanni Costa, Giacomo Balla e Aristide Sartorio e lo fa conoscere anche fuori dai confini capitolini.
Nel 1906 il pittore sposa una sua ex compagna di studi a Parma, Rita.
Purtroppo la moglie muore l’anno dopo, lasciando un vuoto nella vita di Bocchi, che egli tenta di colmare anche dipingendo numerosi ritratti della donna.

amedeo bocchi valutazione quadri - 01

L’incontro con il Liberty

Nel 1910 Bocchi espone alla Biennale di Venezia con due opere; questa occasione gli da modo di ammirare la grande personale di Gustav Klimt, un artista da cui trarrà molta ispirazione in seguito.
Ormai la fama di Bocchi è consolidata tanto da fargli ottenere anche commesse artistiche piuttosto importanti.
Nel 1911 lavora fianco a fianco con altri artisti per la realizzazione di una copia della Camera D’Oro di Benedetto Bembo (XV sec.); l’occasione è la grande esposizione di Roma per i 50 anni dell’Unità d’Italia.
Tra il 1913 e il 1915 lavora alla decorazione della Sala del Consiglio della cassa di risparmio di Parma dove emergono in maniere chiarissima gli influssi liberty mutuati da Klimt.

Nel 1915 si trasferisce nel luogo dove passerà tutta la vita, Villa Strohl-Fern a Roma.
In questo luogo Bocchi crea ampia parte dei suoi capolavori e ha modo di confrontarsi con artisti come Guttuso e altri pittori romani del dopoguerra.
Grande fonte di ispirazione, nella pittura di Bocchi, sono le suggestioni liberty, simboliste e anche il divisionismo, tratti distintivi degli artisti stranieri da lui tanto ammirati: Klimt, Matisse e Renoir.

Artista “familiare”

Se Bocchi è ormai un artista rinomato e apprezzato anche da pubblico e critica, nella vita privata è un uomo discreto e molto attaccato alla famiglia tanto da rendere la moglie, sposata in seconde nozze, e la figlia, protagoniste predominanti delle sue produzioni. Nel 1919 l’artista viene nominato Accademico di San Luca, un riconoscimento molto prestigioso.
Nel 1926 vince una medaglia per il dipinto “Bianca in abito da sera” alla mostra di Monza.

In questi anni il piccolo mondo di Bocchi è la sfera familiare, che riproduce quasi ossessivamente: i genitori, la moglie e l’amatissima figlia Bianca. Purtroppo questo periodo felice termina bruscamente alla morte della moglie e, dopo poco, della figlia.
Il mondo dell’artista sembra sgretolarsi e l’ansia di conservare i suoi ricordi felici su tela si fa sempre più pressante.
È di questo periodo “Nel Parco”, opera con cui partecipa nel 1972 alla rassegna di pittura figurativa della X quadriennale romana.

Bocchi continua a dipingere fino alla morte avvenuta nel 1976 nella sua casa studio di Villa Strohl-Fern.

Come vendere i quadri di Amedeo Bocchi

Il valore delle opere di Bocchi può variare da qualche centinaio a più di trentamila euro. È importante, perciò, ottenere una valutazione trasparente e competente da parte di un esperto. Antiquariato Europeo oltre ad acquistare direttamente da privati offre un servizio di valutazione professionale e veloce, basta anche inviare le foto via whatsapp.

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